New works and revisions of former projects considered significant will be placed in this space.

In questo spazio saranno segnalati nuovi lavori e revisioni di vecchi progetti considerati significativi

 

Compact disk

 

"[...] Le soluzioni di Degrassi in Voices, An Acousmatic Trip sono particolarmente indicative di una filosofia dell’invisibilità (non riconosciuta dalla filosofia stessa), ossia una cifratura dello sfruttamento sonoro come possibilità di mostrare il mondo dietro la consueta organizzazione visuale; in ciò che non si vede o si presume di vedere ci sono i meccanismi della vita, che a volte potrebbero essere oscuri o semplicemente dimenticati. Avere una sensibilità sonica come quella di Degrassi significa rivelare mobilità che non ci saremmo mai sognati di trovare ma anche rivelare ciò che è il mondo oggi, con le sue ragioni e valori. Nella cover del CD l’uccellino sospeso ad uno strano filo curvato indica proprio un posizionamento non sicuro, una situazione dal contesto avventuroso affrontata però con la certezza di ottenere informazioni nuove e riavvolgere i filamenti delle conoscenze. Degrassi, quelle conoscenze le mette benissimo in mostra per la delizia delle nostra orecchie. E non mente!".

ETTORE GARZIA, Music writer and founder of Percorsi Musicali, a multi-genre magazine focused on contemporary music and improvisation's forms" www.percorsimusicali.eu/2023/10/30/franco-degrassi-voices-an-acousmatic-trip/

The CD is an extremely impressive, sometimes quite surreal assemblage of tracks. Having read the title, I expected an acousmatic poesia sonora collection, but it was only in the last track that this came to the fore (and forcefully so). It was an unexpected surprise. [...]  a successful composition.

 

Prof. LEIGH LANDY Director - Music, Technology and Innovation - Institute for

Sonic Creativity Monfort University Leicester (Uk)

 

"'L'ultimo incubo è stata una bruttissima esperienza: quella di un soffocamento'. Alla fine della quinta traccia una voce femminile racconta di avere

rischiato la vita. La storia, a lieto fine, sigilla la fine di un vero e proprio viaggio nel quale il compositore Franco degrassi ci porta per mano in ambienti aspri

terrigni e celesti. [...] Degrassi si conferma figura appartata e libera, rigorosa, di grande personalità. Suoni e voci dei paesaggi della zona industriale di Bari

prendono nella sue mani altre vite, altre forme. Per pochi che ne godranno in silenzio, gli occhi accesi, come di un segreto per iniziati".

 

NAZIM COMUNALE, Blow up, ottobre 2023


La ricerca acusmatica, portata avanti dal compositore elettroacustico Franco Degrassi, in “Voices”, mescola asprezze di terra, ruggini e varia umanità, con l’azione del tempo, che tutto, trasforma in ricordo (sul quale, la fantasia agisce e scolpisce. Più vitale tormento che placido galleggiare nello specifico).
Raccolta di voci e suoni d’azione, di umano sfaccendar quotidiano, 2022 zona industriale di Bari il quando e il dove.
Armonici cori di livido stridore e spazi aperti percettibilmente parecchio popolati, legni, metalli e parole, captati e mescolati in un unico rugginoso calderone.
Il montaggio, che intercetta e infetta, un tip-tap meccanico/sgocciolante, di lynchiano effetto.
Panorami nudi e quel che ci portiamo dentro quando non ci siamo.

 

MARCO CARCASI, Katodik webzine, 12 gennaio 2024

 

 
 
"....a fine addition to the catalog of acousmatic music"
CURTIS ROADS, Professor Media Arts and Technology, affiliate faculty in Music University of California
 
"..cher Franco, Je suis en train d'écouter tes Traces qui me plaisent beaucoup et voir toutes ces images
sonores me fait très plaisir"
BRUNHILD FERRARI
 
 "[...] Nonostante questi scenari della rappresentazione naturale non siano più una novità, Degrassi possiede ancora quella raffinata esuberanza della creazione che gli permette di distinguersi: le “tracce”, realizzazioni concentrate sul paesaggio nord-barese, rientrano in quell’equilibrio della terra di cui si nutre lo scrittore dei sentieri Robert Moore quando afferma che: “ …I now see the earth as the collaborative artwork of trillions ofsculptors, large and small. Sheep, humans, elephants, ants: each of us alters the world in our passage".

ETTORE GARZIA, Music writer and founder of Percorsi Musicali, a multi-genre magazine focused on contemporary

music and improvisation's forms"  Il sentiero acusmatico di Franco Degrassi (recensione completa)

 

"Traces consists of 7 tracks that are crafted in full length. But what's most unique about this work is the attention to detail. You have to watch the texture of the sound, because that's what forms the overall puzzle. Degrassi's unique approach to sound can be associated with innovative ideas of Italian futurists. Even Degrassi himself makes an impression of a painter who is afraid of missing the thread of his narrative. The amazing thing is that the artist managed to squeeze the maximum out of places chosen for the recording and to offer the listener a rich spectrum of diverse sounds. This album inspired me to look up these places on the map and enjoy the beautiful landscapes"

ILIA KUDRIN, Data.wave on line magazine about experimental electronic music since 2016

 

"[..] a very impressive result. The presentation of the work (e.g., the booklet) was eccellent. Whilst

reading it, it came to mind that Francisco Lopez is know for his opposite view to the soundscape composers

that he hopes one achieves a reduced listening experience to his work (which is sometimes not easy).

In any case each of these works is a journey in itself and, given their lenght, it is inevitable, unless one

is involved with very close listening, that one drifts form a more referential to a more "musical" experience

which is a joy. In this way repeated listening leads to unique experience".

Prof. LEIGH LANDY Director - Music, Technology and Innovation - Institute for

Sonic Creativity Monfort University Leicester (Uk)

 

"Frutto di alcune sesssioni di ripresa in pre-pandemia nell'Alta Murgia e nella Murgia Barese, in aperta campagna, presso masserie o borghi periferici, poi prodotte durante il lockdown 2021, queste tracce sono sette fotografie acustiche di un pezzo di mondo in cui naufragare. Opere acusmatiche che si rifanno a quella che Luc Ferrari definiva con ironia musica aneddotica, mosse dall'intenzione di cogliere e far venire a galla ripetizioni nelle quali all'ascolto sia possibile perdersi: dimenticando da dove provengono questi suoni di ogni giorno, eppure così misteriosi e magici e concentrandosi, come suggerito da Pierre Schaeffer, sulla loro pura qualità morfologica. Passi, fuochi di artificio, i latrati di un cane, la pioggia, la notte, il rumore delle cose: qualcuno è già stato qui e ha dipinto questa scena. Il mondo canta anche in nostra assenza. La maestria del compositore sta nello sparire e dipanare il filo di un racconto che è già stato scritto: va solo riportato alla luce, spalancando l'orecchio interno alla terra, alla prosa imperfetta del quotidiano. Perfetto contraltare scuro e acustico di quel film miracoloso che fu Le Quattro Volte di Michelangelo Frammartino, ci rstituisce la voce di luoghi reali e metafisici, dove gli affanni della città appaiono per quello che sono: fuochi fatui. Dove inzia l'autore, dove inizia la musica? Che importa. Come insegna Debussy, l'arte di orchestrare si apprende ascoltando il rumore delle foglie mosse dal vento".

NAZIM COMUNALE, Blow up luglio-agosto 2022

 

"A fantastically compelling piece, in its acousmatic overlay of environmental recording and electronic phrase––the sound of a dream, a supremely surrealist achievement". 

STEVEN SEIDENBERG, scrittore ed artista americano, autore tra l'altro di The Architecture of Silence: Abandoned Lives of the Italian South (Contrasto), in cui fotografa ruderi delle campagne di Altamura e di Irsina, sopravvissuti all’economia rurale del dopoguerra e al fallimento della riforma fondiaria.

 

 
 

"Behind the veil of loudspeakers of this acousmatic portrayal of rage, there is Franco Degrassi, one of the most skilled Italian divulger and well-tried collagist dealing with the so called acousmatic art, one of the highest form of electronic music based on a compositional method which Edgar Varese described as an organisation of sounds, coming from a plenty of sound sources, both acoustic and non-acoustic. The sensorial aspect of the composition is prominent in this branch of electronic music and, as most of our readers know, many acousmatic performers usually lavish somewhat obsessive attentions on sound space "set up" throughout complicated systems for loudspeakers' positioning [...]. The main limit to total enjoyment could be just the usage of a simple stereophonic system, but its eccentric and somewhat synesthetic sound treatments, declaredly inspired and influenced by the anger rising from nowadays society, according Franco own words, are equally enjoyable. The evidence these four long tracks (or maybe I should better call them "rages") on this issue are clearly acousmatic compositions and devoted to the praecepts of this art has been clearified in the title, as any furious recording refers to the rage (in Italian "rabbia") of various colors (red, yellow, white, grey), arguably a reference to the color of connectors on the back of the real performers on the stage, id est amplifiers and speakers. The first and the last composition, "La rabbia del giallo" and "La rabbia del bianco", are typical "serial" ones, based on the same processing algorithm loaded and coded on a Csound orchestra set of instructions, a series of sound sketches wandering about your speakers - I enjoyed the sandpapering of some chirping birds' uvulas on the passing of some rocket-like sound from the right to the left side of sound space or the shatterd barking of some angry dog... -, the second, entitled "La rabbia del grigio", could remind some Alva Noto pieces as it's mainly based on pulses and other recorded sounds, created by a sort of oscillator and reverb processor, while the third one, "La rabbia del rosso", my favorite piece among the four suites, is just a sort of "blurred" cloud derived from a real-time granular synthesizer, rich of electrical storms".

VITO CAMARRETTA (Chain DLK) www.chaindlk.com

 

 

www.federazionecemat.it/index.php?id=2.9.1.3&lg=it

 

The vision of the sound space offered by Franco Degrassi's piece Luminal is instead completely different, being topologically much more precise than the last piece and, as a consequence, a lot more abstract. In the first "bars" (space actually needs to be measured!) i immediately perceive a distinction that i had not perceived in the previous pieces: that between "right" and "left". It's not the banal effect produced by the spitting of stereo channels, but the result of a thorough treatment of sonic matter that distinguishes "open" sounds (dynamically in expansion) from " closed" sounds (tending toward absorbtion). For a perceptual reason that remains mysterius to my ear, i tend to identify the left with the closed sound and the right with the open sound, and this creates a sort off aural "corridor" apparently devoid off any obstacles. But in this piece to a kind of "latent dramaturgy" that often seems to accompany electronic sounds imposes a turning point, an accident, a "perturbing" factor. The straight and reassuring lineary of the "corridor" is broken by a kind of "mechanical" accident, an unexpected hindrance. The sound's breath suddenly becomes short: I associate this with the image of a gar activating another gear but having a broken cog that makes the motion broken, irregular, panting. As often happens when a complex mechanism begins to fail, the "virus" brimging on the anomaly quickly spreads to all of the machine's parts, and the machine starts to breathe almost painfully. The dense, magmatic, dark sound of the device clashes with the acoustic nerve, presses it violently, attacks it, almost makes it bleed. This is the new experience of an acoustic unease, of a small torture, that in the end leaves a feeling of exhausted emptiness, of a background with no foreground figure, of a lone machine deprived of its vital mechanism.
Guido Barbieri "The voice of I"

 

La visione dello spazio sonoro offerta dal pezzo di Franco Degrassi, Luminal, è del tutto diversa: per un verso topologicamente precisa e per l'altro, di conseguenza, assai astratta. Nelle prime"misure" ( in effetti lo spazio ha bisogno di essere misurato!) avverto subito una distinzione di cui non avevo ancora avuto esperienza: quella tra "destra" e "sinistra": non è solo l'effetto del banale sdoppiamento stereofonico dei canali di emissione: è invece il risultato di un vero e proprio trattamento sonoro della materia fonica che distingue il suono "aperto" ( dinamicamente in espansione) dal suono "chiuso" ( che tende cioè all'assorbimento): per una ragione percettiva che rimane ( al mio orecchio) misteriosa, tendo ad indentificare con la sinistra il suono chiuso e con la destra il suono aperto, disegnando dunque una sorta di "corridoio" sonoro apparentemente sgombro di ostacoli. Ma anche in questo caso una sorta di "drammaturgia latente" che sembra spesso accompaganare il suono elettronico, impone una svolta, un incidente, un "perturbante". A turbare la linearità rettilinea e rassicurante del"corridoio" interviene una sorta di incidente "meccanico", un inceppamento inatteso. Il respiro del suono si fa improvvisamente corto: sembra di sentire una ghiera dentata che ne fa ruotare un'altra, ma un dente è spezzato e il moto è ansimante, irregolare, strappato. Come spesso accade quando un meccanismo complesso entra in crisi il "virus" dell'anomalia si diffonde rapidamente a tutte le parti della macchina: che infatti comincia a respirare in modo quasi doloroso. Il suono denso, magmatico, scuro del congegno entra in conflitto con il nervo acustico, lo sollecita con violenza, lo attacca, lo fa quasi sanguinare: è l'esperienza, nuova, del disagio acustico, della piccola tortura, che alla fine lascia la sensazione di un vuoto spossato, di uno sfondo senza figura, di una macchina celibe privata del suo meccanismo vitale. 

Guido Barbieri "La voce di Io"

 

Bandcamp

2017-18  "Variations on Evan Parker's Solos"           francodegrassi.bandcamp.com/track/fourth-study-for-antiphonies-variations-on-evan-parkers-solos

2016: Third acousmatic study francodegrassi.bandcamp.com/track/third-study

2015: Second acousmatic study                                                                               francodegrassi.bandcamp.com/track/second-study

2015: First acousmatic study                                                                                     francodegrassi.bandcamp.com/track/first-study

2013: Experiences a1  opera acusmatica                                                                francodegrassi.bandcamp.com/track/experiences-a1 

2011: Nell'altro. Remix Romitelli   opera acusmatica                                                     francodegrassi.bandcamp.com/track/nellaltro-remix-romitelli

2010: La Rabbia del giallo  opera acusmatica                                                                francodegrassi.bandcamp.com/track/la-rabbia-del-giallo

2010: La Rabbia del bianco  opera acusmatica                                                               francodegrassi.bandcamp.com/track/la-rabbia-del-bianco-parte-1                                                     francodegrassi.bandcamp.com/track/la-rabbia-del-bianco-parte-2

2009: La Rabbia del rosso  opera acusmatica                                                               francodegrassi.bandcamp.com/track/la-rabbia-del-rosso

2009: La Rabbia del grigio  opera acusmatica                                                               francodegrassi.bandcamp.com/track/la-rabbia-del-grigio

2005: Luminal  opera acusmatica                                                                    francodegrassi.bandcamp.com/track/luminal

2004: Scr  opera acusmatica                                                                           francodegrassi.bandcamp.com/track/scr

2001: Zoloft   opera acusmatica
francodegrassi.bandcamp.com/track/zoloft

Anni 90: Studio di sintesi 1                                                                                           francodegrassi.bandcamp.com/track/studio-di-sintesi-n-1

Anni 90: Studio di sintesi 2                                                                                            francodegrassi.bandcamp.com/track/studio-di-sintesi-n-2